La pornosegretaria: il PD cercava il bunga bunga e l'aveva in casa.

Dopo tante disamine, allusioni, frizzi e lazzi trasmesse dal servizio pubblico (Rai 2, giovedì sera, Michele Santoro) alla ricerca spasmodica del bunga bunga finalmente è arrivato un bel nodo al pettine degli opinionisti ipocriti che si collocano a sinistra.

Già si sapeva, anche se il PD faceva finta di ignorarlo, ma adesso è palese che non è il partito che possa dare lezioni di moralità (lasciam perdere per stasera i voli gratis di Baffino D'Alema).

Accade infatti che una segretaria della sezione del Pd di Pisa è stata riconosciuta mentre da il meglio di sè in un film per soli adulti. "E' venuta a saperlo mia madre" è il titolo ammiccante dell'opera pecoreccia. Non solo lei, ormai.

E tutta quella sinistra retorica sul bunga bunga, il corpo delle donne, la dignità, la prostituzione?

Fosse stata del PDL sapremmo nome, cognome, attitudini, prove "orali" e pure un estratto del curriculum vitae per dimostrare, anzi alludere, ad incarichi ottenuti impropriamente; ma è del PD e perciò più di tanto non si deve sapere.

Le poche informazioni lasciano dei dubbi: si è dimessa da segretaria o da attrice? O entrambe le cose? Riusciva o no a conciliare le due attività? Era contro i matrimoni gay?

Chiaramente questo è un caso che si presterebbe a facili calunnie, ma che volete farci: hanno tanto cercato il "bunga bunga" che adesso se lo trovano in casa.

Alla luce del sole. E senza spendere soldi pubblici (almeno stavolta...)

4 commenti:

Barbara ha detto...

ok sta volta te lo concedo. Hai ragione.

Pensieri scorretti ha detto...

Grazie del pensiero.

Anonimo ha detto...

Esaminiamo innanzitutto la versione testuale del «J'accuse» della «compagna» contro Berlusconi: «Il premier ha oltrepassato ogni limite con lo scandalo Ruby, uno scandalo che ancora di più mostra al Paese e al mondo che tipo di uomo sia: un maschilista, che classifica le donne in base alla maggiore o minore prestanza fisica e “disponibilità”». Il Cav dovrebbe dunque vergognarsi, anziché tentare di « “giustificare” le notti di “bunga bunga”».
Le cose da sottilineare sono diverse. Ci sarebbero anche svariati errori di sintassi e di punteggiatura, ridondanze eccetera, ma lasciamo stare. Concentriamoci sul testo.
Per prima cosa, se prendete un manuale di psichiatria stampato prima del 1992, ci trovate scritto che una donna che spontaneamente si accoppia con due uomini contemporaneamente, è classificata nell'alveo della «ninfomania» che, fino al 1992 appunto, era considerata come una malattia psichiatrica, con tutto quel che ne seguiva. Dal 1992 certe condotte sessuali costituiscono forme di ipersessualità, di cui comunque si raccomanda la cura mediante trattamenti farmacologici e psicoterapici.
Vi è inoltre una lapalissiana contraddizione fra l'antimaschilismo a parole della «compagna» e la sua autocandidatura a girare un film porno assieme a un attore, tale Alex Magni da Empoli, il motto del quale - riportato a mo' d'epigrafe anche sul suo profilo Facebook - recita in questo modo: «Donne, invece che rompere il cazzo svuotateci i coglioni!»; cosa che la fanciulla, di appena 23 anni al momento delle riprese, ha diligentemente fatto ad entrambi i convitati.
Prosegue la compagna: «uno scandalo che ancora di più mostra al Paese e al mondo che tipo di uomo sia»: lei invece ha dato una immagine di morigerata ragazza in fiore.
Mette anche fra virgolette, come una cosa di cui vergognarsi, la «disponibilità» delle donnine di Berlusconi, come a sottolineare che lei quelle cose lì non le farebbe mai. È piuttosto da dubitare che le amichette del Premier avrebbero accettato un copione pornografico come quello della compagna, fatto di rapporti orali, ingoio di liquido seminale, sodomizzazioni a pecorina e animalesche doppie penetrazioni. La presentazione delle sue parti intime - tutta a cura del pornoattore, con primi piani rallentati conditi da una estemporanea descrizione boccaccesca, sottolineata con l'apertura della vagina e dell'ano mediante le dita - si distingueva soltanto per una questione di volgarità rispetto alla presentazione della merce al pubblico da parte dei venditori ambulanti dei mercati paesani. Mi pare anche per questo che la compagna possegga una definizione di «dignità» talmente sui generis, che c'è solo da augurarsi che la maggioranza delle coetanee ripudino con fermezza e con onore.
Il tutto - ricordiamolo - indossando una patetica mascherina, senz'altro con l'ipocrita intenzione di poter riattaccare subito dopo il can-can di moralismi di sola facciata, come nulla fosse stato.
Non si equivochino le mie parole: la ragazza faccia quel che vuole della sua reputazione e del suo corpo. La commiserazione prenderà il posto dell'indifferenza negli animi pii meno inclini ai giudizi morali. Il porno fai-da-te, del resto, annovera già migliaia e migliaia di adepti in tutto il mondo e non fa danno, né troppa meraviglia, che ce ne sia una anche a San Miniato. Del resto, il prestigio degli USA è mai stato offuscato dalle prodezze di Traci Lords?
I partiti, però, (tutti) dovrebbero selezionare meglio i propri rappresentanti, onde evitare brusche manovre correttive, difficilissime da tener segrete.

Pensieri scorretti ha detto...

Insomma la classica "barra dritta"?