Ergastolano libero per colpa dei giudice. E la carta per le fotocopie manca, signora mia.


Quattro anni per depositare una sentenza!
E cosa hanno avuto di così importante da fare i signori giudici per far passare tutto questo tempo, permettendo così ad un assassino condannato all'ergastolo di uscirsene indisturbato dalla prigione?

Oh! Intendiamoci. In fondo io li capisco: come fanno a lavorare se devono partecipare al “Vaffa day”, ai girotondi antiberlusconiani in Piazza Navona, alle riunioni dell’Anm, le decine di fiaccolate contro tutte le mafie escluse quelle in toga o un tour di spettacoli col trio Travaglio-Guzzanti-Luttazzi lungo le piazze di questo nostro bel paese?
Aggiungiamoci pure le sacrosante vacanze, i ponti, le interviste, le partecipazioni a seminari, “tavoli” e “forum”.
E lo shopping, le cene con Federica Sciarelli, la pulizia del carburatore della moto, del camper, lo spinning, il calcetto, la presentazione dell’ultimo libro di Barbacetto.

Cosa resta? Una miserabile mezza giornata di lavoro (“impiego di energia volta ad uno scopo determinato).

E quella mezza giornata è bastevole per chiedere il rinvio del processo.
Non vi pare ci possa essere in un cittadino qualsiasi in attesa (anche no) di giustizia un vago sentore di scarsa considerazione e/o menefreghismo condito da possibilità di irresponsabilità (i giudici non rispondono dei propri errori)?
E le polemiche sulla “blocca processi”? Quali sono in movimento, di grazia (e giustizia)?

Sarebbe interessante un giudizio del presidente dell'Anm, Palamara, unico sindacato della storia a proteggere gli interessi di gente ricca, che per ogni questione riguardante la giustizia ha sempre una parola illuminante (?) da dire.
E chiedo agli organi della magistratura e ai rappresentanti della cosiddetta società civile – in pratica certi giornalisti che hanno fatto della cieca difesa ad oltranza di certi magistrati la loro ragion di vita ( e di guadagno, che non guasta) e gli abitanti della blogosfera – cosa possa giustificare i rinvii continui di processi, con i relativi tempi geologici che intercorrono, soprattutto nel civile, da un udienza all’altra, o la scarcerazione di un cospicuo numero di pregiudicati (anche con curriculum ricchi di parecchi omicidi) a causa di ritardi vari ed eventuali nella trascrizione di intercettazioni o deposito di sentenze.

Dando per scontato che in Italia tutte le colpe sono di Berlusconi, l’Anm e il Csm hanno da dire un giorno si e l’altro pure sulle leggi (anche proposte, meglio portarsi avanti) di un governo stra-democraticamente eletto, ma non una parola sul fatto che i processi li fermano loro, facendo uscire di galera delinquenti che sono un pericolo per la società.

Mai che i suddetti organismi,(sindacato nel caso mi fa ridere. Dalla rabbia!!!!) si diano da fare per eliminare le mele marce da quella che è una vera casta.
Come dite?

Magistrato non mangia magistrato?

E’ vero, purtroppo. Pare sia una legge di natura.
E la carta per le fotocopie manca, signora mia.

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