Disordini di piazza: L'ITALIA DEI PEGGIORI

Solite scene da piazza italiota. Solita Giornata Ufficiale della Sospensione del Pensiero.

Solita storia: No Tav, No Vat, No Nuke, No Dal Molin, No Inter. Radunare persone con la bandiera rossa non è una bella festa democratica ma una oscena carnevalata, corredata di danni a persone e cose, se non ci scappa il morto tra i tutori dell'ordine privi dei giusti mezzi.

Sarà anche perchè da liberali, e un pò individualisti, siamo abituati a ritenere che le persone da sole ragionino meglio che quando sono in gregge.

Sarà che in Italia si scende in piazza un pò per tutto, trasformando ogni mugugno in un corteo, ogni lamento di quartiere in una laica processione ma non riusciamo a capire perchè i manifestanti che per ideali non condivisi dalla maggior parte dei cittadini (almeno non in quelle forme violente) , bloccano città, treni e autostrade, interrompendo il servizio pubblico  e il diritto di ogni persona di svolgere il lavoro o anche solo la trasferta per divertirsi, non vengano condannati per interruzione dei diritti altrui?

Una illegalità tollerata, anche perchè le forze dell'ordine hanno le mani legate e molto spesso devono rispettosamente schierarsi e beccarsi gli insulti di gente che non ha dalla sua il numero, non ha dalla sua le leggi e le procedure, non ha dalla sua il buonsenso: ha dalla sua una sorta di sensazione di immunità, agisce in un limbo nel quale i codici diventano inoperanti, e lo Stato imbelle.

Qualsiasi malcontento, anche legittimo e sacrosanto, non deve sfociare  in violenze. Con la sinistra che ha l'esclusiva della piazza: quando il centro-destra prova a scendere in piazza, il TG3 strilla servizi allarmati pieni di rimandi al Ventennio.

Questione cromatica? O cromosomica??

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