PER GLI ITALIANI IL CODICE STRADALE ISLAMICO

Devo ammettere che non sopporto più l'idea che l'automobilista italico venga punito con limiti di velocità spesso assurdi (trappole predisposte dai Comuni per fare cassa).

Ma neanche posso sopportare l'idea che gli agenti addetti al controllo delle strade, dovunque,  ignorino bellamente l'uso del telefono alla guida.

Inutile dirlo: pericolosissimo!!!

Ogni tanto ti trovi davanti l'imbecille professionale che, guidando a 15 km/ora e come un ubriaco, crea una fila inferocita.

Superandolo ti accorgi che sta messaggiando, felice e sorridente.

La strada? Nemmeno la guarda.

A volte leggo che nei paesi arabi una donna, sorpresa alla guida di un'automobile, viene sanzionata con le frustate.

Mirabile modello di codice della strada islamico, applicabile non solo alle donne, ovviamente.

Visto che l'immigrazione costituisce una risorsa e l'integrazione tra diverse culture (anche giuridiche) una ricchezza del mondo contemporaneo e globalizzato, perchè non suggerire ai nostri politici di mutuare, con qualche modifica, il modello?

Dunque, per donne e uomini, tre frustrate per sosta in doppia fila, cinque per mancata precedenza, dieci per un semaforo rosso bruciato e così via, a salire.

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