I professionisti dell'Antiberlusconismo fanno flop a LA7

Stanno facendo molto rumore i fallimenti delle presunte star di La7 (i cui dati di audience sono inchiodata al 3,87%), quei professionisti dell'antiberlusconismo, imbavagliati sempre in prima pagina, acquistate , occorre ricordarlo, da RaiTre che sicuramente non ha mai fatto impazzire per i suoi dati di audience stratosferici.

Del resto era prevedibile. Cosa si può pretendere?

Finchè a Palazzo Chigi abitava l'uomo nero, era facile imputargli tutte le disgrazie del mondo, condendo il tutto con frizzi e lazzi, show e programmi d'approfondimento a tema unico: quanto è cattivo Silvio Berlusconi?  Ecco la domanda di rito a reti unificate.

Adesso la gente si è accorta che anche se lui non è più Capo del Governo, i fiumi di contante non sono arrivati nelle tasche degli italiani come paventano dai sinistri, e non saranno l'umorismo del povero Vergassola o lo stantio repertorio delle interviste barbariche di Daria Bignardi (3.43% di share) a sollevare gli indici.

Non va meglio per i comici, da Crozza in giù , subito in coda con la penna in mano a scrivere battuttacce a senso unico per poi gridare, a ogni minimo accenno di critica, al regime e all'attacco alla libertà di stampa.

Calo fisiologico di nemico e di consensi, urgono idee, queste sconosciute.




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