La sinistra e il colore che porta iella: il "popolo" viola

Il popolo viola. Un movimento di opinione (nato dalla rete?!?) contrario alla politica del governo in un anomala tonalità cromatica (un pezzo di "popolo rosso" della sinistra estrema, quella che non riesce a mettere insieme quattro voti per mandare uno dei suoi in Parlamento, con l'aggiunta delle brigate italo-valoriali) ha organizzato la solita carnevalata fuori stagione, con l'Unità (il giornalino con il sederino in copertina nda) a distribuire dossier, a difesa della legalità. Minoranza che si ostina a chiamarsi, pomposamente, popolo. Con critiche, parole e slogan del tutto improduttivi.
Non come l'inaugurazione di una linea dell'Alta velocità ferroviaria o l'arresto di pericolosi esponenti delle mafie. Ma queste cose possono farle i Governi. Passate al prossimo girotondo, una volta trovata la quadratura. Del girotondo.
Il popolo viola messo insieme dalla rete, nato da internet (beatificazione irritante, come se la rete ripulisse ogni nefandezza)) si dice. Infatti naviga. A vista. Nel senso di sistema operativo.
Certo il passo avanti per i politici sinistri è notevole. Hai bisogno di chiedere un assessorato? Puoi farlo su Messenger.
Devi parlargli delle prossime elezioni? Lo trovi su Facebook.
Vuoi chiedergli un finanziamento? Basta un click (da non confondersi, anche se si ha voglia, con un crick), perchè tanto le Regioni sono piene di soldi.
Virtuali.
L'unico inconveniente è che si sta sviluppando la sindrome da chat line.
Ossia improvvisa confidenza verso chiunque, compreso Gasparri, rispondono soltanto se li chiami con il nick, cioè Antonioilpresidenteboro50, e ha l'ansia da password, che è simile a quella da prestazione.
Se al sindaco di Bologna scappa qualche vacanza a spese dei bolognesi in più resetta tutto con CTRL+ALT+CAN, soffre di aumento di auto-illusioni e auto-inganni, tipo andare al governo e avere dei ministri intelligenti.
Ormai parlano con il monitor, usano la penna USB per scrivere e si collegano col cavetto (ma non vi dico dove lo mettono).
Hanno il virus. Speriamo solo di riuscire a scaricarli.
Torniamo in piazza...in piazzetta.
"La legge è uguale per tutti".
Era lo slogan della man...della carnevalata.
Ma non tutti sono uguali davanti alla legge. I giudici, cioè quelli che devono applicare la legge ai casi concreti, sono uguali verso tutti?
Sull'uguaglianza è bene ricordare il motto di Napolèon, il compagno maiale, capo della rivolta dell "Fattoria degli animali": "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri".
Anche l'uomo, difatti, appartiene al regno animale.
Ovviamente mi riferisco a quella minoranza di magistrati che hanno innato l'antiberlusconismo e la convinzione che sia solo la sinistra ad operare correttamente, dilapidando denaro pubblico senza mai rispondere, a nessuno, neanche al Popolo Sovrano nel nome del quale, dei propri errori/orrori/omissioni.
E il colore?
In epoca preromana nei popoli centro italici il colore viola era legato alle carestie..
E' anche associato agli stati alterati di coscienza.
Insomma, il viola porta sfiga...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

beh sergy ma tu te le vai a cercare...guarda che sul colore sono d'accordo con te in genere non mi piace, però lo sai che si dice dell'azzurro? che sta bene a tutti belli e brutti, e infatti l'azzurro della libertà copre le peggiori nefandezze. Se non ti colleghi con la usb ti colleghi direttamente ocn la ndrangheta. E non so chi sta peggio.
Averne di popolo che finalmente chiede a questa classe politica qualcosa. Voi, lì non chiedete mai nulla, siete le pecore piu silenziose che si siano mai viste. Azzurre.
G

Anonimo ha detto...

certo che non si puo dire che ti manchi il coraggio...non vorrei che tutta 'sti illusione alla fine fosse solo la tua.
Ti comunico che al massimo . questo o quello pari sono, per chi ha un popolo viola qualcunaltro ha il senatore mafioso. Non so chi sta peggio.