Castro se n'è accorto. E Giorgio Napolitano?

Fidel Castro ha finalmente detto ciò che tutti (a parte i creduloni radical-chic) sapevano, e cioè che il comunismo ha fallito dovunque, e a caro prezzo, anche nella sua Cuba.

Certo qualcuno di noi potrebbe  dire che ha aspettato tanto prima di fare outing, ma mi chiedo se anche da noi qualcuno non sia ancora in ritardo.

 Per esempio il nostro Presidente della Repubblica, che più o meno a l'età di Castro (e meno vite sul groppone, si spera) e che non ci fa mancare la sua quotidiana esternazione. Da qualche tempo è più puntuale delle previsioni meteo.  Come quella in cui ha affermato che il Paese deve avere un governo, udite, udite, "indipendentemente dal fatto che sia il governo votato dai cittadini".

Passano gli anni ma o non riesco ancora a fidarmi di un presidente che, dopo aver trascorso anni a raccontare la fiaba che il comunismo è il paradiso in terra e dopo aver esaltato i vari misfatti compiuti dai Paesi comunisti, sembra un nostalgico dell'Urss e del partito unico, visto anche il suo ritardo nell'outing suddetto.

 Auguri a tutti gli italioti che credevano al suffraggio popolare.

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