Basta con lo sconcio: non chiamiamoli futuristi

Più di una volta ho letto sui quotidiani, con ribrezzo e malcelati conati di vomito, la parola "futuristi" utilizzata per definire i finiani usciti dal Pdl per formare quella gioiosa macchina da guerra chiamata Fli.

Chiaro che "futuro e libertà" ha portato d'istinto a chiamarli futuristi, ma non è necessario essere uno storico o un intellettuale di livello per definire inopportuno e inadeguato tale accostamento.

I finiani e i futuristi sono come il giorno e la notte, anzi, come la notte e il giorno.

Il Manifesto Futurista di Marinetti del 1909 segnò una svolta in tutti i campi: arte, cultura, industria, tecnologia, politica. I finiani, invece, non riescono nemmeno a cambiarsi d'alito e hanno come unico obiettivo, combinando questo clamore che meriterebbe miglior causa, per prendere il posto di Re Silvio, che da tre lustri è votato per occupare lo scranno più alto.

Il Futurismo era la ricerca spasmodica di una dinamicità energica, competitiva, vincente, ardita, coraggiosa.
La neonata formazione di Fini è una coalizione nata per opporsi a un temuto federalismo e a un berlusconismo che cavalca la scena, puntando, forte, sulla convinzione, errata, che il Cavaliere sia alla fine del suo percorso.

Piccola deviazione (ma non sono Marrazzo): nel 1991, dopo le disastrose elezioni regionali in cui l'MSI crollò al 3,9 per cento Granata scappò verso la Rete di Leoluca Orlando, passando per l'Alleanza Democratica di Adornato e Bordon. Nino Strano si annidò dentro l'Edera di Giorguo La Malfa. Carmelo Briguglio fuggì nel Psi.
Risultati finali: la Rete non esiste più, il Pri è ormai un partito ad personam e il Psi fu, dopo pochi mesi l'arrivo di Briguglio, seppellito sotto le macerie di Tangentopoli. Capito?
Infatti non credo proprio ai sondaggi che assegnano a Gianfranco Fini valori sicuramente non coincidenti con la realtà.
Gli italiani sapranno punirlo nell'urna. E la smetta di definirsi di destra.

Tornando a noi (anzi A Noi!!) ho letto anche che i personaggi che hanno trasmesso valori alla destra finiana (che destra non è) figurano anche uomini come Gentile e D'Annunzio.

Orrore!!

Non scomodiamo d'Annunzio per accostarlo alle caratteristiche del vero finiano, nè il Futurismo per accostarlo a un partitino disposto ad accoppiarsi contronatura con democristaini e comunisti (insieme) pur di raggiungere il suo misero scopo.

Ed ora ripassatina finale: il Manifesto del Futurismo nelle parole di Carmelo Bene, mica un Bocchino qualsiasi.


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