Voglio spezzare una lancia su Bersani: l'opposizione non ha vita facile.

Povero PierLenin Bersani. Si deve riconoscere che il compito dell'opposizione non è facile, nono­stante l'appoggio dei giornali e della magistratura militante.

Dal governo sono stati cacciati a furor di voto dal popolo (si! in democrazia si contano i voti, signora mia) per i disastri che hanno combi­nato.

Ora sono all'opposizione in Parlamento, come ben sapete, ma amministrano re­gioni in cui, a detta in prima istanza dal governatore della Banca d'Italia, certamente neu­trale, corruzione e infiltrazioni ma­fiose nella pubblica amministrazio­ne sono all'ordine del giorno, come poi dimostrano le inchieste sul sistema Sesto (S.Giovanni) e quel fiume di denaro in mazzette.

Anche se tutti sanno che le cose non vanno così solo in quella che era considerata l'ex Stalingrado d'Italia (che culo!).

Già era difficile per la sinistra italiota essere giustizialisti a Roma, mentre crollava l'immagine della sinistra nelle regio­ni amministrate, causa inefficienza e corruzione, ma ora è praticamente impossibile per gli esponenti del Partito Democratico anche con un carpiato.

Già il caso Marrazzo aveva gettato una luce sini­stra sulla moralità della sinistra (l'intervista poi della bella Concita De Gregorio aveva fatto il resto. Povere donne!), ma ora con la vicenda di Filippo Penati (è già partita la gara a indicarlo come la mela marce nel cesto delle belle gioie...)  la cosa si fa ancora più difficile, an­che se è solo la punta dell'iceberg.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Marrazzo? E di tutti i puttanieri corrotti del pdl non hai nulla da dire? O sei amico dei mafiosi piduisti?