Pret à porter di (FALSI) miti, (VERE) bestie e (MEZZI) uomini del pensiero conforme
Il nuovo corso della Fiat, i presunti intellettuali e le tute blu. Con le spalle voltate alla Fiom Cgil
Con la riapertura dello stabilimento Fiat di Pomigliano e con gli accordi di Mirafiori, gli operai hanno voltato le spalle ai sindacalisti della Fiom e della Cgil.
Finalmente dopo circa sessantanni finisce, senza colpo ferire, l'egemonia della sinistra sui lavoratori, non per opera del governo, ma per il risveglio della classe operaia, che ha capito che c'era qualcuno che ciurlava nel manico quando si definiva di sinistra solo perchè aveva le toppe sul maglione. Di cachemire.
Ma potevano mancare? Come chi? Loro.
In effetti non ne sentivamo la mancanza, ma un certo numero di cosiddetti intellettuali ha firmato un manifesto contro quello che viene definito «il diktat di Marchionne» riguardante il piano di riorganizzazione della Fiat, approvato perfino dai sindacati, Fiom esclusa come dicevamo.
Senza entrare nel merito della questione, resta da capire perché se uno è un attore, un cantante, un prete o un'astrofisica, deve mettere il becco in questioni di cui presumibilmente poco capisce (altrimenti vi si sarebbe dedicato) come l'economia o l'industria.
Si dà il caso che quando il manager italo canadese arrivò in Fiat, l'azienda perdeva 5 milioni di euro al giorno ed era sul punto chiudere, e dopo soli tre anni di gestione (senza licenziare nessuno), ha riportato i bilanci in attivo.
L'operazione poi, con cui ha messo più di un piede (a costo zero) nella compagine azionaria della Chrysler (ora in decisa ripresa), è un autentico capolavoro manageriale che permetterà alla Fiat di rimanere su un mercato sempre più difficile e competitivo. Evidentemente «Serghio», come lo chiamano gli americani, qualcosa sa fare, tanto che anche Obama e i sindacati americani lo elogiano in continuazione.
Però sarebbe bello che nel frattempo abbia raccogliesse firme per contestare a Dario Fo una sua recita o a Marghertita Hack una teoria sui buchi neri.
Che nell'universo non è ancora sicuro che esistano, ma abbondano nei cervelli di tanti «intellettuali».
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7 commenti:
voi destraroli sempre pronti a insultare e offendere chi certamente è più capace di voi e vi è nettamente superiore dal punto di vista intellettivo,non siete altro che nullità appiccicata a potere.
P.S.
perchè usate tutti gli stessi slogan?"poveracci"
voi destraroli sempre pronti a insultare e offendere chi certamente è più capace di voi e vi è nettamente superiore dal punto di vista intellettivo,non siete altro che nullità appiccicata a potere.
P.S.
perchè usate tutti gli stessi slogan?"poveracci"
Ciao..bell'articolo. Sono Giò un liberal destro come te, alias Metro2033 in OKNo, volevo chiederti ..se potevi dirmi dove hai trovato il widget" ti potrebbe interessare anche" per la piattaforma blogger e proporti naturalmente se ti va, uno scambio di link..bye..fatti sentire.
Il compagno di turno fa notare all'estensore dell'articolo, che ha osato criticare due dogmi della sinistra come Fo e Hack: "voi destraroli sempre pronti a insultare e offendere", salvo poi aggiungere "non siete altro che nullità appiccicata a potere".
La sinistra è così, ipocrita e doppiopesista.
Antikom è un piacere trovarti tra le mie cose. Per il commentatore "sinistro"? Che vuoi farci, sono fatti così. Male!!!
la Fiat è morta, da anni, e nessuno ha il coraggio di dirlo. I suoi prodotti sono catorci, la produzione è fatta in maniera antiquata ed il risultato è evidente. La vera innovazione sarebbe stata possibile solo unendo le forze di lavoratori e management e non instaurando una situazione di ricatto. Ecco perchè questa azienda è destinata al fallimento.
Non sarei così pessimista. E' chiaro che in questi anni gli investimenti sono stati ridotti (infatti c'è una mancanza cronica di modelli competitivi) ma i passi per il futuro sembrano andare nella giusta direzione. Considera che ormai il mercato italiano non è poi così importante per la nuova Fiat.
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